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Le città invisibili

Le città invisibili


Abitare significa lasciare impronte (Walter Benjamin)

Considero Le città invisibili di Italo Calvino come un testo poetico ma anche filosofico, un saggio di architettura interiore. Il materiale segnico dispiegato e utilizzato per costruire le sue geometrie è di sicura matrice simbolica: i segni rimandano ad altri segni, seguendo quel circolo un poco vizioso che è la significazione, eppure qui indicano, colmandola, un’assenza, alludono a ciò che non può essere detto, a ciò che non può essere visto: rinviano a ciò che il linguaggio non può comprendere perché nel suo dire inevitabilmente tace ed esclude. Non per nulla, il mare e il deserto, rappresentazioni del senza-forma, sono ciò da cui quel costruire e quell’abitare – quell’indicare e significare – traggono la loro propria forma e la loro sostanza.


2023

 

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Il tappeto di Eudossia

 

 


(tecnica mista su tela e mdf, cm. 25×25)