Città invisibili
“Abitare significa lasciare impronte”
Walter Benjamin
Le città invisibili di Italo Calvino, da cui questa serie di lavori trae ispirazione, sono un testo poetico ma anche un intricato groviglio di percorsi filosofici, un saggio di architettura interiore. Il materiale segnico utilizzato per costruire le sue geometrie è di dichiarata natura simbolica: i segni non solo rimandano ad altri segni, come in ogni circuito di significazione, ma soprattutto indicano, tentando di colmarla, un’assenza, alludono a ciò che non può essere detto, a ciò che non può essere visto: rinviano a ciò che il linguaggio tace perché nel suo dire inevitabilmente elude e non comprende. E il mare e il deserto, rappresentazioni di quel senza-forma, sono ciò da cui costruire e abitare – quell’indicare e significare – traggono la loro propria forma e la forza che li anima.
tecnica mista su tela e mdf, cm. 25×25