Mon petit jardin
«Il faut cultiver notre jardin» – così Voltaire concludeva il travagliato arco delle vicende di Candide. A lasciarsi tentare da una lettura che privilegi quel che ci è prossimo, si smarrisce lo scenario che quel suggerimento evoca: i suoi confini possono aprire a ciò che è mediamente escluso dalla nostra comprensione del mondo e palesare la cura che l’orto esige, la fatica della prassi quotidiana. Quell’orto trasmuta così in un tracciato dinamico di segni e di sensi capaci di tagliare l’orizzonte esiguo di ordinarie ricorrenze.
tecnica mista su tela, cm. 20×20